particolarismo
s. m. [der. di particolare]. – 1. Nel linguaggio storico e politico, l’atteggiamento e il comportamento di chi cura prevalentemente i proprî particolari interessi, esercitando, coscientemente o inconsapevolmente, un’azione disgregatrice o comunque dannosa nei confronti del più vasto organismo di cui fa parte: il p. degli stati nazionali ha soppiantato l’universalismo del Sacro Romano Impero; il p. delle correnti mina l’unità del partito. 2. Tendenza di un gruppo etnico, religioso e sim. a porsi come entità separata all’interno di uno stato o di una comunità. Anche, la tendenza di una regione all’autonomia politica. 3. a. Eccessivo interessamento dimostrato per una singola città o regione e per le cose che la riguardano. Analogam., in letteratura, la tendenza a rivolgere un’attenzione prevalente o esclusiva agli aspetti e costumi tipici di una determinata regione. b. In uno stato federativo, la tendenza degli organi confederali a riconoscere ai singoli stati la maggiore autonomia possibile; per estens., ogni tendenza ad attribuire a regioni, gruppi e sim. l’autonomia normativa in alcuni settori che di regola sarebbero attribuiti alla competenza normativa dell’autorità centrale. 4. Atteggiamento o comportamento tendente a favorire, con spirito di parzialità, determinate persone, determinati gruppi e sim.: bisognerebbe trattare tutti alla stessa maniera, senza predilezioni e particolarismi.