parco1
parco1 agg. [dal lat. parcus, der. di parcĕre «risparmiare; contenersi, moderarsi in qualche cosa»] (pl. m. -chi). – 1. Di persona che si contiene entro stretti limiti, soprattutto in ciò che riguarda il soddisfacimento dei bisogni materiali; quindi sobrio, frugale: un uomo p.; essere p. nel mangiare, nel bere. Per estens., riferito al vitto stesso, non abbondante, non ricco: un p. desinare, una p. cena; riede alla sua p. mensa, Fischiando, il zappatore (Leopardi). 2. Più genericam., che si trattiene da qualche cosa, scarso, avaro (in contrapp. a largo, generoso, liberale): è assai p. nello spendere; La sua natura, che di larga parca Discese (Dante); essere p. di lodi, di consigli, di parole, ecc. Fig.: questi che vien meco, per lo ’ncarco Della carne d’Adamo onde si veste, Al montar sù, contra sua voglia, è parco (Dante), è lento, va adagio. ◆ Avv. parcaménte, in modo frugale, con sobrietà e moderazione: vivere parcamente.