parcellato
p. pass. e s. m. Sottoposto al pagamento di una parcella, di un onorario; corrisposto come parcella, come onorario; chi percepisce una parcella. ◆ Primo esempio: io sono un giudice ma tengo anche, accanto al tribunale nel quale giudico, uno studio legale. Il che implica che i non-fessi devono transitare, prima di essere da me giudicati, dal mio studio legale (dove vengono debitamente «parcellati»). Va bene? A me sembra che non vada bene. (Giovanni Sartori, Corriere della sera, 10 dicembre 2001, p. 1, Prima pagina) • Ma il presidente regionale deve ricordarsi che quei soldi, parcellati al tale ingegnere, al tale professore, al tale avvocato, sono di tutti. (Franco Manzitti, Repubblica, 21 ottobre 2002, Genova, p. III) • Ecco aperti cassetti e armadi delle pubbliche amministrazioni, che spesso contengono carte, documenti dimenticati, ragnatele e anche qualche scheletro: è la stagione della trasparenza – ha annunciato il ministro – e dopo la battaglia nazionale contro i fannulloni, arriva quella contro i «parcellati»: la categoria che spesso rientra nelle logiche «particolari» e clientelari. (Assia La Rosa, Sicilia, 22 giugno 2008, p. 36, Catania).
Derivato dal s. f. parcella con l’aggiunta del suffisso -ato.