parato2
parato2 s. m. [dal lat. paratus -us «apparato, preparativo», der. di parare: v. parare]. – 1. a. Drappo, cortinaggio, e sim., messo per ornamento nelle case o nelle chiese: i p. del letto; i sacri p. dell’altare. In partic., rivestimento parietale costituito da stoffe applicate, stabilmente o in speciali circostanze, sulla superficie di una parete (per es., le tappezzerie fisse di ambienti di rappresentanza o gli addobbi occasionali di locali pubblici). Con uso estens., scherz.: alzò gli occhi al palco: un p. di ragnateli (Manzoni). Carte da parato o da parati (anche assol. parati), le carte, di vario tipo, che vengono incollate sulle pareti con funzione di rivestimento e di decorazione; stampate su lunghi rotoli con macchine rotative a cilindri, per lo più a motivi decorativi facili a raccordarsi e a tagliarsi, hanno sostituito quelle stampate a mano, in uso nei sec. 17°, 18° e 19°. b. Non com. quale sinon. di paramento, per indicare le vesti sacerdotali usate nelle funzioni liturgiche. 2. a. Nella costruzione navale, ciascuna delle travi di legno che si dispongono trasversalmente al di sopra degli scali di costruzione, per sostenere il piano (di legno) per il varo di una nave. b. Travetto spalmato di sego che si usa sulle spiagge per tirare in secco o mettere in mare imbarcazioni. c. Trave di legno duro spianato che si dispone sulle vie di lizza nelle cave di marmo apuano, per farvi scivolare sopra i massi caricati sulle lizze.