parata
s. f. [der. di parare; i sign. del n. 2 e del n. 4 a sono stati influenzati dallo spagn. parada, direttamente o attrav. il fr. parade]. – 1. Preparativo; solo nella frase vedere la mala p., accorgersi che le cose si mettono male: vista la mala p., se la diede rapidamente a gambe. 2. a. Pompa, solennità, gala, in alcune locuz. come: pranzo di p., solenne, per grandi occasioni; abito da p., grande uniforme (spesso scherz.); cavallo, carrozza di p., e sim.; ant., letto di p., letto riccamente addobbato per l’esposizione della salma di un illustre personaggio. b. Rivista militare, rassegna di forze armate (terrestri, navali, aeree): assistere a una p.; sfilare in p., a passo di parata. Anche, schieramento di reparti in onore di un’alta autorità civile o militare; in marina, speciale forma di onore navale, costituita dallo schieramento dell’equipaggio sui pennoni, sulle sartie, sul capo di banda di una nave, ferma o in moto, durante il quale si può dare il saluto alla voce. c. Per estens., sfilata o esibizione in pubblico: una p. di maschere, di carri allegorici; p. carnevalesca; anche, manifestazione o esibizione ostentatamente solenne o pomposa per richiamare o colpire l’attenzione del pubblico: inscenare una p.; cos’è questa ridicola parata? 3. a. L’azione di parare un colpo, per annullarne l’efficacia: con una pronta p. riuscì a schivare il poderoso fendente dell’avversario. In partic.: nella scherma, ogni movimento eseguito con la propria arma per difendersi e far deviare un colpo avversario; nel pugilato, l’azione difensiva che permette di arrestare o deviare i colpi dell’avversario col braccio o col guantone; nel calcio, hockey, e sim., l’azione del portiere per bloccare o deviare o respingere la palla lanciata verso la porta da un giocatore avversario: p. alta, di pugno, in (o a) tuffo, a volo, sui piedi dell’avversario, ecc. Per estens., nel linguaggio com., stare in p., mettersi in p., e sim., in guardia, in atteggiamento di difesa. b. Con sign. affine, il termine è usato anche in etologia: p. nuziale, sequenza ritualizzata di comportamenti che molte specie di vertebrati, soprattutto uccelli, esibiscono durante il corteggiamento, la cui funzione è legata al riconoscimento della specie e all’efficienza degli accoppiamenti. 4. Col sign. generico di arresto, fermata: a. Brusco arresto del cavallo, che, nel maneggio, si alza diritto sulle zampe posteriori, fermandosi poi sulle quattro zampe. b. Nel folclore di alcune regioni, spec. nel passato, tradizione secondo cui un gruppo di giovani fermava il corteo nuziale nel suo ritorno dalla chiesa, per avere dagli sposi mance o regali. c. Sistema di caccia nel quale i cacciatori si appostano secondo una linea prestabilita e attendono la selvaggina (soprattutto merli e beccaccini) che i paratori spingono verso di loro. d. Reti da p., tipo di reti da posta calate verticalmente, contro le quali i pesci vanno a urtare restandovi presi o impigliati (dette anche reti da imbocco o da imbrocco). 5. ant. o region. a. Riparo, sbarramento per impedire il passo, per difesa o per altro scopo. b. Nelle fortificazioni, terrapieno di difesa, spesso coperto con un tavolato di legno. c. Nell’ant. linguaggio marin., sinon. di parabordo.