parassitismo
s. m. [der. di parassita]. – 1. Tendenza a vivere e agire da parassita. In partic., il fenomeno della presenza, in una comunità o in un gruppo sociale, di individui o categorie o anche organismi, enti e sim., che, pur essendo improduttivi, si impongono come necessarî, vivendo a spese delle categorie veramente attive: per liberarsi dal vecchiume e dal p. non si doveva tornare a delle nostalgie municipali, ma ... lavorare per una federazione europea (C. Levi). 2. In biologia, la condizione di vita di un organismo animale o vegetale che si nutre per un tempo più o meno lungo a spese di altri organismi viventi (v. parassita). P. secondario, lo stesso che iperparassitismo; p. di cova, o del nido, fenomeno per cui alcune specie di uccelli depongono le uova nel nido di altre specie, lasciando a queste il compito di allevare la propria prole (per es., il cuculo). In botanica, la condizione di parassitismo, che si osserva soprattutto tra i batterî e i funghi, ma anche tra le angiosperme, alcuni licheni e poche alghe, può comportare evidenti alterazioni morfologiche sia nel parassita (per es. nella cuscuta) sia nella pianta ospite (come si può osservare in alcune euforbie parassitate da una ruggine). TAV.