parafarmacia
s. f. Esercizio commerciale per la vendita di prodotti farmaceutici che non richiedono prescrizione medica e di altri prodotti per la cura del corpo. ◆ Nell’atletica di mezzofondo ci fu la rivoluzione delle ragazze allenate da Ma Yuren, un furbissimo guru che lasciava credere di tenerle su a sangue di tartaruga, acquistabile nelle parafarmacie di Hong Kong a carissimo prezzo da chi voleva credere ai miracoli. (Gian Paolo Ormezzano, Stampa, 14 luglio 2001, p. 2) • Federfarma accoglie l’appello del ministro della Salute Livia Turco contro la serrata minacciata dal 19 novembre, che avrebbe fatto pagare ai cittadini tutte le medicine, anche quelle dispensate dal Servizio sanitario nazionale. Lo conferma Federfarma, che annuncia l’apertura «di un confronto con il Governo per individuare soluzioni alternative all’articolo 2 del Ddl Bersani-ter», quello che concede ai supermarket e alle parafarmacie la possibilità di vendere anche i farmaci di fascia C con ricetta. (Avvenire, 14 novembre 2007, p. 9, Oggi Italia) • A due anni dalla Bersani, la grande distribuzione copre soltanto il 2,2% del valore di vendita dei farmaci da banco. Se si conta che un altro 2% è delle parafarmacie, è chiaro che le farmacie mantengono il monopolio (95,8%) di questo tesoretto da 16 miliardi (dato Nielsen). (Alessandra Puato, Corriere della sera, 26 maggio 2008, p. 8, Politica).
Derivato dal s. f. farmacia con l’aggiunta del prefisso para-.