paracarro
s. m. [comp. di para-1 e carro]. – Elemento di pietra naturale avente la base parallelepipeda interrata e la parte superiore troncoconica sporgente per circa mezzo metro sopra il piano viabile, che veniva disposto lungo i bordi delle strade extraurbane per impedire ai carri di invadere le banchine laterali; è ancora oggi utilizzato in corrispondenza di parapetti di ponticelli, per proteggerli da eventuali urti delle ruote delle automobili, oppure anche, sistemato in serie, per impedire il transito ai veicoli in certe zone (per es., nei pressi di opere monumentali). Anche, blocco di pietra (sostituito talvolta da un elemento metallico) variamente sagomato, disposto nelle strade dei vecchi centri abitati, lungo i basamenti di edifici importanti, spec. in corrispondenza degli angoli o ai lati dei passi carrabili, per proteggere le murature dagli urti, un tempo dei carri e oggi dei veicoli. Con accezione impropria, denominazione dei segnalimiti in cemento verniciati a righe bianche e nere, o di materiale plastico o anche in lamierino zincato, muniti di catarifrangente, che sulle strade extraurbane hanno essenzialmente lo scopo di limitare la carreggiata.