paracadute
s. m. [comp. di para-1 e caduta, calco del fr. parachute], invar. – 1. a. In aeronautica, dispositivo che ha lo scopo di ridurre la velocità di caduta di un grave ad esso vincolato, usato come mezzo di salvataggio in caso di incidente aereo, per il lancio di speciali reparti (paracadutisti) su territorio nemico in periodo bellico, per far giungere rifornimenti, soccorsi, munizioni a reparti isolati o a popolazioni civili, nonché per il ritorno a terra delle capsule spaziali e di strumenti di osservazione e registrazione inviati con palloni o altri mezzi nelle alte regioni dell’atmosfera e per frenare la corsa di atterraggio di aerei molto veloci; è utilizzato anche nella pratica sportiva del paracadutismo. È costituito da un ampio telo (velatura) di tessuto leggero molto resistente (seta, nailon), opportunamente sagomato e collegato, mediante un fascio funicolare, all’imbracatura cui è assicurato l’uomo o il carico: prima del lancio è contenuto, accuratamente ripiegato, in un apposito involucro, e la sua apertura può avvenire per effetto della trazione di una funicella collegata al velivolo di lancio, o a comando manuale mediante azione su apposita maniglia da parte del paracadutista, o per mezzo di dispositivi automatici ad altitudine predeterminata, o ancora per trazione di un paracadute più piccolo (calottino estrattore). In partic., p. a calotta, dall’usuale forma a ombrello, caratterizzato da un’apertura (foro apicale) posta sulla sommità per consentire la fuoriuscita di una certa quantità d’aria al fine di rendere meno violento lo strappo all’atto dell’apertura, e munito di fenditure laterali, la cui apertura è, in alcuni modelli, regolabile da parte del paracadutista al fine di controllare, entro certi limiti, gli spostamenti laterali; p. ad ala, dalla caratteristica forma «a materasso», particolarmente impiegato per lanci di precisione a scopo militare o sportivo, così chiamato per la configurazione a profilo alare delle sue sezioni trasversali: è costituito da una sorta di cuscino aperto anteriormente in modo che l’aria penetrandovi lo gonfi conferendogli una notevole portanza mentre con apposite funi di comando è possibile agire su dispositivi stabilizzatori che consentono di variare la velocità e la traiettoria di planata; p. ausiliario o p. pilota, lo stesso che calottino estrattore (v. sopra); per il p. da pendio, v. parapendio. b. Locuzioni: lanciare, lanciarsi col p.; fare esercitazioni di lancio con paracadute. In senso fig., fare da p. a qualcuno, impedire che abbia a subire danno da qualche impresa rischiosa, proteggerlo contro eventuali conseguenze di un errore, e sim. 2. Dispositivo di sicurezza (più propriam. detto freno p.), di cui sono muniti ascensori e gabbie di estrazione nelle miniere.