panico
panìco s. m. [lat. panīcum, der. di panus «pannocchia di miglio»] (pl., raro, -chi). – 1. a. Erba annua delle graminacee (Setaria italica o Panicum italicum), estesamente coltivata nelle regioni asiatiche (Cina, Giappone, India), da dove è stata successivamente introdotta in Europa: alta fino a 1 m, con culmi robusti ed eretti, ha una pannocchia compatta, con cariossidi piccole, gialle, rosse o nericce, usate come becchime per i volatili domestici; la pianta, resistente alla siccità, si coltiva anche per foraggio in erbai estivi. Con l’aggiunta di varie specificazioni, panico è inoltre nome di altre graminacee, appartenenti a generi differenti: p. indiano (Sorgum vulgare, Eleusine coracana), p. di risaia (Echinochloa crus-galli), ecc. b. Nel linguaggio com., il chicco di p. è spesso assunto come termine di paragone per indicare cose molto minute: bollicine, pallini, ecc., piccoli come chicchi di p.; c’era tanta folla che non sarebbe caduto in terra un chicco di panico. c. Sinon. pop. di panicatura. 2. In botanica sistematica (lat. scient. Panicum), genere di piante graminacee comprendente alcune centinaia di specie caratterizzate da pannocchie con spighette contenenti ognuna un fiore fertile e uno sterile; numerose specie sono molto importanti come foraggere delle praterie nelle regioni tropicali e temperato-calde o come cereali, altre sono piante infestanti. Vi appartengono specie originarie delle regioni tropicali, subtropicali e temperate; in Italia sono presenti alcune specie, tra le quali il pabbio o miglio nostrano.