pallino
s. m. [dim. di palla1]. – 1. Palla di piccole dimensioni. In partic.: a. Piccola sfera, di avorio nel gioco del biliardo (diam. 45 mm) e di legno nel gioco delle bocce (diam. 40-45 mm; detto anche boccino, grillo e lecco), alla quale i giocatori cercano di avvicinare le proprie bilie o bocce: tirare al p.; accostare la boccia al pallino. b. Elemento di forma sferica, in lega di piombo e antimonio, costituente la massa del proiettile nel munizionamento spezzato dei fucili da caccia ad anima liscia, di alcune pistole a pallini, di carabine flobert: cartuccia caricata a pallini. c. Oggetto sferoidale, con varî usi (ornamento, rifinitura di mobili, estremità di leve di comando, pulsante, ecc.); p. da sella, il pomo della sella. d. Piccolo disegno tondo o tondeggiante, stampato, tessuto o ricamato su stoffa o altri materiali; per lo più al plur.: una cravatta a pallini; una camicia bianca a p. verdi; una carta a p. rossi (v. anche pois). 2. fig. Idea fissa, mania: ha il p. dell’ordine, della pulizia. Anche, inclinazione, disposizione naturale per una disciplina, per un’arte: avere il p. della musica, della matematica. 3. fam. Andare a pallino, andare a genio; meno com., non riuscire, non avere esito favorevole. Capitare a pallino, venire a proposito, nel momento opportuno. 4. fam., tosc. Appellativo confidenziale e affettuoso, o iron., rivolto a un bambino o ragazzo (con questo sign., si ha anche il femm. pallina, riferito a bambina o ragazza): se ne riparla quando leggerai ‘I Miserabili’, pallino (Pratolini). ◆ Accr. e pegg. pallinàccio, termine usato dai cacciatori per indicare pallini di grosso calibro: caricare, sparare a pallinacci.