palladio3
pallàdio3 s. m. [lat. scient. Palladium, dal nome dell’asteroide Pàllade, scoperto nel 1802, un anno prima che fosse isolato questo elemento]. – Elemento chimico di simbolo Pd, numero atomico 46, peso atomico 106,42, metallo del gruppo del platino, tenero, duttile, lucente, che si trova quasi sempre associato col platino e con gli altri elementi del suo gruppo in varî minerali (auriferi, nicheliferi, ecc.) e si ottiene principalmente nei processi estrattivi del rame, del piombo e del nichel; presenta la caratteristica proprietà di assorbire notevoli volumi di idrogeno, per cui viene utilizzato come catalizzatore in reazioni di idrogenazione e deidrogenazione; trova impiego sotto forma di leghe, col rame o con l’argento in telefonia (per la fabbricazione di contatti elettrici), con oro e argento in odontotecnica, col platino in gioielleria (oro bianco) e nella produzione di termocoppie; catalizzatori costituiti da corpi ceramici disposti a nido d’ape, attivati mediante deposito di platino e di palladio in forma finemente suddivisa, fanno parte dei convertitori catalitici installati nei tubi di scappamento delle automobili. Nei suoi composti si comporta come bivalente (composti palladosi), trivalente o tetravalente (composti palladici).