palizzata
s. f. [der. di palo (ma v. anche palizzo)]. – 1. Parete continua di pali squadrati e affiancati, infissi nel terreno, che viene impiegata, nelle opere in elevazione, soprattutto per lavori di recinzione e difesa, oppure, nelle costruzioni idrauliche, in interventi di emergenza, per sviare acque correnti, frenare movimenti franosi, difendere le sponde di un fiume. 2. In botanica, tessuto a p., il tessuto sottostante all’epidermide della pagina superiore della foglia, costituito di cellule allungate, cilindriche o prismatiche, disposte in uno o più strati perpendicolari alla superficie fogliare, con spazî intercellulari scarsi o nulli; la caratteristica principale è la grande ricchezza di cloroplasti, per cui esso rappresenta il tessuto assimilatore per eccellenza, ed è perciò detto anche clorenchima. Nelle foglie bifacciali si hanno due palizzate in corrispondenza alle due epidermidi (per es., nell’eucalipto).