palingenesi
palingèneṡi s. f. [dal lat. tardo palingenesĭa, gr. παλιγγενεσία, comp. di πάλιν «di nuovo» e γένεσις «generazione», rifatti secondo genesi]. – 1. Nel pensiero antico, termine con cui sono state indicate varie concezioni filosofiche e religiose riferentisi al rinnovamento o trasformazione dell’individuo o del cosmo: così l’orfismo, il pitagorismo e certe forme di platonismo hanno inteso la palingenesi come un processo di progressiva purificazione e liberazione dell’anima attraverso successive incarnazioni; il tema (connesso alla concezione dell’«eterno ritorno») è legato altresì al periodico rinnovamento del cosmo e della storia umana attraverso periodici sovvertimenti universali (per opera del fuoco, da cui il cosmo nasce e in cui si risolve; o per l’alternarsi di diluvî e incendî cosmici). Nel Nuovo Testamento il termine (gr. παλιγγενεσία, lat. regeneratio) indica la rigenerazione dell’anima o il rinnovamento del cosmo alla fine dei tempi (nella visione cristiana della storia è escluso un eterno ritorno). 2. fig. Rinnovamento, trasformazione radicale, di istituti, concezioni e sim.: p. sociale, politica, morale. 3. In biologia, termine introdotto da E. Haeckel per indicare la «legge biogenetica fondamentale», secondo la quale lo sviluppo ontogenetico di un individuo ricapitola le tappe della sua filogenesi. 4. In geologia, l’insieme dei processi successivi all’anatessi, durante i quali si ha la rigenerazione e la omogeneizzazione della massa silicatica fusa che da essa deriva.