palatino2
palatino2 agg. [dal lat. Palatinus, der. di Palatium, nome di origine incerta (cui sono state attribuite varie etimologie popolari) che indicava propriam. una delle tre alture di cui il Mons Palatinus era formato e fu poi esteso a tutta la zona collinare; per le successive estensioni delle due denominazioni, v. palatino3 e palazzo]. – Del colle Palatino (lat. Mons Palatinus), detto anche assol. il Palatino, il più famoso dei 7 colli di Roma – elevantesi in posizione isolata presso il Tevere, tra il Foro e il Circo Massimo –, dove Romolo secondo la leggenda avrebbe edificato la Roma primitiva o città quadrata (v. quadrato1, n. 2 g), oggi ricco di resti delle antiche costruzioni (templi, monumenti, sontuose dimore imperiali) che via via sorsero su di esso: tribù p., una delle quattro tribù urbane di Roma istituite da Servio Tullio e corrispondenti alle quattro regioni della città; ludi p., giochi che si celebravano annualmente sul Palatino, istituiti in onore di Augusto nel 14 d. C.; ponte p., nome dato al nuovo ponte (perché rivolto verso il colle Palatino) costruito verso la fine del sec. 19° sul Tevere in sostituzione del precedente ponte rotto (così chiamato popolarmente perché in gran parte distrutto dalle piene del fiume nel sec. 16°).