outsider
‹autsàidë› s. ingl. [der. di outside «di fuori, esterno»] (pl. outsiders ‹autsàidë∫›), usato in ital. al masch. e al femm. – 1. Nel linguaggio sport., chi abbia conseguito la vittoria in una gara o in un campionato, pur non trovandosi fra coloro che erano considerati come probabili vincitori (in origine, la parola era limitata alle gare ippiche, poi si è estesa anche ad altri sport). 2. Per estens.: a. Chiunque riesca ad imporsi, in politica, nel lavoro e sim., nonostante non sia tra i favoriti o si trovi in una situazione marginale. b. Chi opera in campo letterario, artistico e sim. al di fuori di ogni scuola o movimento. c. Nel linguaggio econ., impresa che resta fuori da un consorzio o cartello costituito fra imprese dello stesso ramo di produzione.