oscillare
v. intr. [dal lat. tardo oscillare, der. di oscillum (v. oscillo)] (aus. avere). – 1. Muoversi, con moto più o meno esattamente periodico, fra due posizioni estreme: il pendolo oscilla; l’o. di un’altalena, di una leva; la barca oscillava sulle onde. In partic., con riferimento a un oscillatore meccanico o elettrico e, analogam., a un generatore di segnali, un radiotrasmettitore e sim., essere in funzione. 2. fig. a. Nel linguaggio scient. e tecn., riferito a una qualsiasi grandezza, variare periodicamente fra un valore massimo e un valore minimo. b. Più genericam., di grandezze o valori, variare fra due estremi: i prezzi sul mercato oscillano continuamente; nella prima metà d’agosto la temperatura massima ha oscillato tra i 25 e i 35 gradi; il costo degli appartamenti in questa zona oscilla fra 2000 e 3000 euro al metro quadro; la rendita annua oscilla fra i tre e i quattro mila euro. c. Riferito a persona, essere indeciso in una scelta, non sapersi risolvere per l’una o l’altra soluzione: o. fra il sì e il no, fra l’uno e l’altro partito. Con sign. più generico, presentare due o più soluzioni, tutte ugualmente valide e accettabili: nell’uso, si oscilla tra la forma «armonium» e la forma «armonio» (con altre costruzioni: l’uso oscilla tra le due forme, tra le due pronunce; l’accentazione della parola «sclerosi» oscilla tra «scleròsi» e «sclèrosi»). ◆ Part. pres. oscillante, anche come agg. (v. la voce).