orrorezza
s. f. Bruttura che suscita orrore, ribrezzo e disgusto. ◆ Quando brandiamo un telecomando, ci trasformiamo in un animalone tecnologico, un tutt’uno con l’apparecchio televisivo. E il nostro saltapicchiare da un canale all’altro non è più mosso dall’intelligenza, ma dalla soddisfazione delle nostre facoltà inferiori, rassegnate, inconsapevoli e attratte dalle orrorezze massmediali. Se sarà un «telespengo» a salvarci da un «telecomando», dichiariamo bancarotta. La bancarotta della ragione che sa scegliere. (Mina, Stampa, 23 ottobre 2004, p. 1, Prima pagina).
Derivato dal s. m. orrore con l’aggiunta del suffisso -ezza.