oroscopo
oròscopo s. m. [dal lat. tardo horoscŏpus, gr. ὡροσκόπος (propriam. agg., «che osserva l’ora»), comp. di ὥρα «ora» e tema di σκοπέω «osservare»]. – 1. In senso originario, punto dell’eclittica, o costellazione dello zodiaco, che sorge in un dato momento all’orizzonte; questo punto (detto anche ascendente) costituiva la base per configurare la posizione degli altri segni zodiacali e dei pianeti in rapporto sempre al momento dato (per es., nascita di un uomo, o altro evento). Di qui, in senso più ampio, l’osservazione del cielo e la posizione, rispetto ai dodici segni dello zodiaco, dei pianeti in un momento dato, e anche la previsione circa l’influenza che, secondo le concezioni astrologiche, quella determinata configurazione dei cieli eserciterebbe sull’evento in rapporto al quale è calcolata. 2. Nell’uso odierno, più comunem., il complesso delle previsioni e prescrizioni che, fondate o no sull’osservazione astrologica, vengono pubblicate in giornali e periodici di vario genere, oppure lette in speciali rubriche alla radio o alla televisione, e che sarebbero valide non per persone singole ma per l’insieme dei nati nell’uno o nell’altro segno dello zodiaco: leggere, ascoltare l’o.; farsi fare l’o.; trarre l’o., formulare l’o., espressioni usate anche con riferimento al sign. precedente; e così le espressioni fig. trarre un buon o., un cattivo o., un pronostico favorevole o sfavorevole.