ornare
v. tr. [dal lat. ornare] (io órno, ecc.). – Abbellire con l’aggiunta di elementi che conferiscono grazia, eleganza, piacevolezza (cfr. adornare, che ha lo stesso sign. ed è anche più comune, spec. se riferito agli ornamenti dell’abito, della persona): o. un edificio di statue, una città di monumenti, un giardino di aiuole, la parete con quadri, il davanzale di fiori; o. la camicia di merletti; o. la giacca con una spilla; reca in mano Un mazzolin di rose e di viole, Onde, siccome suole, Ornare ella si appresta Dimani, al dì di festa, il petto e il crine (Leopardi); o. lo stile, il discorso, con eleganze formali e artifici retorici; E tu gli ornavi del tuo riso i canti Che il lombardo pungean Sardanapalo (Foscolo, con riferimento alla musa Talìa, ispiratrice del Giorno al Parini). Fig., conferire pregio, essere motivo d’onore, di gloria: Quei che del nome lor la patria ornaro (Parini). Con soggetto di cosa, costituire un ornamento: i disegni che ornano le pareti. Nel rifl. (dov’è molto più com. adornarsi), abbellirsi con ornamenti: ornarsi di (o con) gioielli; in primavera i prati si ornano di bei colori. ◆ Part. pass. ornato, anche come agg. (v. ornato1).