orma
órma s. f. [der. di ormare]. – 1. Segno, impronta che il piede dell’uomo o la zampa di un animale lascia sul terreno: imprimere, lasciare, stampare le proprie o. sulla sabbia; i sentieri si perdevano in fossati e nei fossati la mota ancora umida aveva conservato l’o. di carrarmato di scarponi pesanti (Maurizio Maggiani); si vedevano sull’arena le o. degli zoccoli di un cavallo; le o. della selvaggina sulla neve; le o. del gatto sul tappeto; seguire le o. di qualcuno (anche in senso estens., le tracce del suo passaggio); fiutare le o., in senso proprio, dei cani che seguono una pista; non ritrovando intorno intorno Ombra di lei, né pur de’ suoi piedi orma (Petrarca); ricalcare le proprie o., ritornare sulle proprie o., poet. ritrovare le proprie o., tornare indietro, rifacendo il cammino percorso: E se ’l passar più oltre ci è negato, Ritroviam l’o. nostre insieme ratto (Dante). Sempre con sign. estens. nelle espressioni essere, mettersi sulle o. di qualcuno, inseguirlo da presso: la polizia è ormai sulle o. dei malviventi (più com. sulle tracce). 2. fig. Nel linguaggio letter. e poet.: a. Segno, indizio lasciato da un avvenimento, da un’azione: si vedono dappertutto le o. della civiltà romana; fatti che imprimono nell’animo un’o. profonda; Qui veggion l’alte creature l’orma De l’etterno valore (Dante), riconoscono l’impronta della sapienza e potenza di Dio; al Massimo Fattor, che volle in lui Del creator suo spirito Più vasta o. stampar (Manzoni), a Dio, che volle lasciare in Napoleone più forte che in altri l’impronta della propria potenza creatrice. b. Esempio: camminate drieto Per l’o. impresse dai buon Padri antichi (Bembo); tu, seguendo l’orme De’ più famosi, con guerriere insegne Devi forte atterrar nemici assalti (Chiabrera); e in genere, seguire, calcare le o. di qualcuno, imitarne l’esempio. c. Al plur., traccia che indica la via da seguire: Vagar mi fai co’ miei pensier su l’orme Che vanno al nulla eterno (Foscolo). 3. Con uso improprio, nel linguaggio letter., in espressioni sinestesiche, il rumore prodotto dai passi: per l’orrida via Sento l’orma dei passi spietati, versi dell’opera verdiana Un ballo in maschera, a. 2o, sc. 3a (libretto di A. Somma); il suo orecchio cercava di percepire tra quei lontani brontolii di cannoni le o. delle pattuglie che perlustravano la città (Bernari).