orezzo
oréżżo s. m. [der. di orezzare], ant. o poet. – Venticello fresco, lieve brezza; più spesso, ombra fresca (cfr. rezzo, che è oggi la forma comune): Il merigge facea grato l’orezzo Al duro armento et al pastore ignudo (Ariosto); l’o. dei miei meriggi è senza riposo, come l’ombra delle mie notti senza sonno (Oriani).