oratorio2
oratòrio2 s. m. [dal lat. tardo (eccles.) oratorium, der. di orare «pregare»]. – 1. Luogo sacro destinato al culto, talvolta riservato solo a determinate persone della famiglia o della comunità per la quale è stato costruito, in altri casi aperto anche al pubblico; è in genere costituito da una cappella di piccole dimensioni, isolata o attigua a monasteri o a chiese, o anche annessa a edifici non di culto (collegi, palazzi gentilizî); a partire dal periodo della controriforma, in seguito al proliferare di confraternite e compagnie religiose, l’oratorio ebbe grande sviluppo e fu costruito spesso nella parte superiore delle chiese o sopra una delle sale a pianterreno dei conventi: l’O. dei filippini, a Roma; l’O. di S. Lorenzo, a Palermo. 2. Per estens., nome di congregazioni o associazioni di ecclesiastici o laici. Oratorio di s. Filippo Neri, comunità di preghiera che cominciò a riunirsi attorno a s. Filippo fin dal 1552, eretta a congregazione nel 1575 nella chiesa parrocchiale di S. Maria in Vallicella, poi sostituita dalla «Chiesa Nuova». O. di Gesù e Maria Immacolata, fondato a Parigi nel 1611 dal teologo Pierre de Bérulle, destinato spec. alla formazione culturale del clero. 3. Ambiente o complesso di ambienti, in genere annesso a una chiesa parrocchiale, attrezzato in modo da offrire a bambini e ragazzi la possibilità di praticare attività ricreative e sportive, sotto la guida di religiosi o laici.