oppio1
òppio1 s. m. [dal lat. opium, gr. ὄπιον, der. di ὀπός «succo (di pianta)»]. – 1. Succo condensato ottenuto per incisione delle capsule immature di alcuni papaveri e in partic. del papavero da oppio (Papaver somniferum), di composizione piuttosto incostante ma contenente di solito, per circa un quarto, un gran numero di alcaloidi (morfina, narcotina, tebaina, papaverina, ecc.), e per il resto acido meconico, resine, gomme, zuccheri, sostanze pectiche, acqua, ecc.; è usato, in terapia, come antidiarroico, analgesico (nelle coliche), antitosse e sedativo; per la sua azione sull’attività cerebrale, viene ingerito o fumato dai tossicomani come stupefacente. Lacrime di o., i grani bruni che si formano per essiccamento del latice bianco appena sgorgato dalle incisioni sulle capsule; raccolti, vengono ammassati a formare i pani di o., masse tondeggianti, della grossezza di un pugno. O. deodorizzato (o denarcotizzato), oppio in polvere privato del suo odore e delle sostanze capaci di provocare nausea; o. granulato, oppio essiccato e diluito con lattosio o amido fino a contenere il 10% di morfina anidra; o. in polvere, polvere fine ottenuta macinando l’oppio essiccato e mescolato a sostanze inerti, fino a contenere il 10% di morfina anidra; cera di o., sostanza bianco-giallastra che riveste le capsule dei papaveri, costituita da un estere dell’acido cerotico. Guerra dell’o., la prima guerra anglo-cinese (1840-1842), scoppiata in seguito alla distruzione da parte dei cinesi di grandi quantità di oppio che gli inglesi importavano dall’India a Canton, provocando gravi danni sociali alla Cina. 2. In usi fig., è spesso riferito, soprattutto in funzione di predicato, a quanto produce effetti somiglianti a quelli dell’oppio, offuscando le capacità intellettuali, provocando un senso di fittizio benessere, e impedendo comunque alla ragione di prendere coscienza della realtà; così, per es., nella frase, formulata inizialmente da K. Marx, la religione è l’o. del popolo (o dei popoli) e altre simili, che attribuiscono lo stesso effetto allo sport, agli spettacoli, alla televisione (cfr. l’analogo uso fig. di droga).