onomastica
onomàstica s. f. [dal gr. ὀνομαστική (τέχνη) «tecnica del denominare», femm. dell’agg. ὀνομαστικός: v. onomastico]. – 1. Ramo della linguistica che studia, all’interno di una o più lingue o dialetti, il sistema dei nomi proprî, i processi di denominazione e le loro caratteristiche, distinguendosi, a seconda che abbia per oggetto specifico i nomi proprî di persona o di località, in antroponimia e toponomastica (ma, in senso più ristretto, sinon. di antroponimia). Nata verso la metà del sec. 19°, riveste notevole interesse in quanto i nomi proprî presentano problemi diversi dalle altre parole perché, perduto il loro valore originario di appellativo, restano isolati da tutto il rimanente materiale lessicale della propria lingua, così che a volte presentano carattere di estrema conservatività e arcaicità (potendo passare immutati, dato il loro valore di simboli, da un popolo all’altro, anche di lingua diversa), e a volte possono assumere forme diversissime: così, per es., Bartholomaeus ha assunto in Italia come nome le forme Bartolom(m)èo, Bàrtolo, Bòrtolo, Mèo, e come cognome Tolomèi, Tom(m)èi, Bartolini, ecc. 2. L’insieme dei nomi proprî di persona o di luogo di una lingua, di un dialetto o di una determinata area sociale, geografica o etnica: l’o. latina, germanica; l’o. italiana, francese, veneta.