omonimo
omònimo agg. e s. m. [dal lat. tardo homony̆mus, gr. ὁμώνυμος, comp. di ὁμο- «omo-» e ὄνομα, ὄνυμα «nome» (v. -onimo)]. – 1. agg. a. Che ha il medesimo nome (proprio), che si chiama nello stesso modo: due persone, due località o.; Lussemburgo è la capitale del granducato o.; la città di Ginevra sorge sulla riva sud-occidentale del lago omonimo. b. In linguistica, con riferimento al sistema lessicale di una lingua determinata, sono dette omonime parole di etimo e significato diversi che hanno il medesimo suono (omofone) o, se non altro, la medesima grafia (omografe): per es. le parole ital. miglio «misura» e miglio «graminacea» omografe e omofone; Cantiano, paese delle Marche, e kantiano «di Kant» ‹kanti̯àno›, solo omofone; e anche pesca «atto del pescare» ‹péska› e pesca «frutto del pesco» ‹pèska›, solo omografe. c. In elettrologia e magnetismo, detto di cariche elettriche, di poli magnetici, di poli di una pila, ecc., aventi lo stesso segno o nome. 2. s. m. a. Persona che ha lo stesso nome o cognome (o anche tutti e due) di un’altra, soprattutto nelle locuz. il mio o., e sim. b. Vocabolo omonimo: mora «frutto del moro» e mora «indugio» sono due omonimi. c. Nella tassonomia zoologica e botanica, nome attribuito per errore a due categorie sistematiche diverse (per lo più specie), che determina una condizione di omonimia (v.).