ombreggiare
v. tr. [der. di ombra1] (io ombréggio, ecc.). – 1. Rendere oscuro o meno illuminato facendo ombra: gli ippocastani ombreggiano con i loro rami frondosi il viale; un ampio cappello le ombreggiava il volto. 2. Nel disegno, nell’incisione, nella pittura, dare rilievo alle immagini mediante le ombre e il chiaroscuro; con uso assol., eseguire l’ombreggiatura. Più genericam., colorare una superficie con toni scuri, in modo da creare su di essa come un’ombra: ombreggiarsi le palpebre di viola. ◆ Part. pres. ombreggiante, anche come agg.; per es. rete ombreggiante, tipo di rete, prodotta per lo più con materiale plastico, per ombreggiare colture e piante da giardino. ◆ Part. pass. ombreggiato, anche come agg., riparato dalla luce del sole, situato in ombra: viali ombreggiati dai pini; sedere in un posto ombreggiato; limpidi occhi azzurri, ombreggiati da lunghissime ciglia (Pirandello); nella pittura e nel disegno, rilevato con un opportuno uso delle ombre, dei toni scuri (v. ombreggiatura): uno sfondo pallido, appena ombreggiato.