Olaf
s. m. inv. Acronimo del fr. Office européen de lutte anti-fraude, Ufficio europeo per la lotta antifrode. ◆ La Commissione dimissionaria farà dunque il minimo indispensabile. Ieri, ad esempio, la riunione settimanale presieduta da [Jacques] Santer si è limitata ad approvare la proposta di regolamento per l’istituzione di un nuovo organismo, l’«Olaf», incaricato del controllo antifrode nelle istituzioni europee. (Franco Papitto, Repubblica, 18 marzo 1999, p. 4) • L’Olaf, ufficio europeo per la lotta alle frodi, dovrebbe essere come la moglie di Cesare: nemmeno sfiorata da sospetto. (Alessandro M. Caprettini, Giornale, 5 febbraio 2005, p. 12, Esteri) • Nel 1999 l’intera Commissione europea del lussemburghese Jacques Santer fu costretta a dimettersi per scandali di frodi, sprechi e nepotismo. L’antifrode comunitaria Uclaf di Bruxelles fu riformata, denominata Olaf e affidata al magistrato tedesco Franz-Herman Bruener. Ma da allora questo sonnolento organismo, composto da un numero limitato di magistrati e poliziotti (felici di essere stati distaccati all’estero a godere degli «stipendi d’oro» e dei non certo massacranti ritmi di lavoro degli euroburocrati) non si è dimostrato un controllore davvero incisivo sulle degenerazioni collegabili ai fondi comunitari. (Ivo Caizzi, Corriere della sera, 23 giugno 2008, p. 3, Primo piano).