oftalmoplegia
oftalmoplegìa s. f. [comp. di oftalmo- e -plegia]. – In medicina, alterazione della motilità oculare per paresi o paralisi dei muscoli oculari di origine neurogena (da lesione delle vie nervose) o miogena (da affezione del sistema neuromuscolare): o. esterna, interna e totale, a seconda che siano colpiti i muscoli estrinseci, quelli intrinseci o tutti e due i gruppi muscolari del globo oculare; o. nucleari, da lesioni a livello dei nuclei di origine di alcuni nervi, tra le quali l’o. nucleare progressiva, oftalmoplegia esterna di tipo familiare e a decorso progressivo, che compare prima della quarta decade di vita ed è caratterizzata inizialmente da paralisi dell’elevatore della palpebra superiore e poi, dopo mesi o anni, dalla paralisi di tutti i muscoli estrinseci dell’occhio; o. fascicolari, da lesioni che interessano i fasci nervosi nel tratto situato tra i nuclei di origine e l’emergenza del nervo dal tronco encefalico; o. sopranucleari, da lesioni a livello delle vie coordinatrici o dei centri della motilità oculare.