odorare
v. tr. e intr. [dal lat. odorari «sentir odore, fiutare l’odore»] (io odóro, ecc.). – 1. tr. a. Fiutare qualche cosa per sentirne l’odore: o. un fiore, un profumo; odora questo latte, mi sembra acido; con uso assol.: Un alber ... Con pomi a odorar soavi e buoni (Dante), cioè che, se odorati, emanano un soave profumo. b. fig., non com. Avere sentore di qualche cosa, indovinare da qualche indizio, intuire (cfr. i più com. subodorare e fiutare): odorò subito le mie segrete intenzioni; o. il vento infido, fiutare un pericolo, capire che non spira aria buona (per un’interpretazione scherzosamente arbitraria con cui è citato da Manzoni nel cap. XI dei Promessi Sposi il verso di T. Grossi «Leva il muso, odorando il vento infido», nel quale invece l’espressione, riferita a un lupo, è usata in senso proprio). 2. intr. (aus. avere) Mandare odore, produrre sensazioni odorose: senti come odorano queste rose; con determinazione: o. di violetta, di garofano; biancheria che odora di pulito. ◆ Part. pres. odorante, anche come agg. e s. m. (v. la voce).