occhiello
occhièllo s. m. [dim. di occhio]. – 1. a. Foro, spesso orlato o rinforzato con anello metallico, che viene praticato in tessuti, cuoi, cartoni, ecc., allo scopo di potervi passare legature, ganci di fibbie, lacci, ecc.: gli o. della cintura, delle scarpe. In partic., ciascuno dei piccoli tagli (detti anche asole) nella stoffa di un indumento, di un capo di biancheria e sim., orlati generalm. di filo, in cui si fanno entrare i bottoni; al sing., spec. nella locuz. all’occhiello, s’intende in genere quello praticato sul risvolto sinistro della giacca: avere un distintivo, un nastrino, una decorazione all’o.; mettere, infilarsi, portare un fiore all’o.; in senso fig., fiore all’o., ciò che rappresenta particolare motivo di vanto, di orgoglio: le opere sociali sono il fiore all’o. di quella nazione; una nuova grande opera, che sarà il fiore all’o. della nostra casa editrice. Nel linguaggio marin., piccolo foro praticato nelle vele, rinforzato da un cerchietto di metallo o da un orlo di spago, usato per il passaggio di legature, variamente denominato secondo lo scopo (occhielli di inferitura, di terzarolo, ecc.). b. fig., scherz. Ferita di punta con arma da taglio: gli ha fatto un o. nel ventre (Manzoni). 2. L’anellino stesso con cui si guarnisce e si rinforza un foro praticato nel cuoio (per es., per l’allacciatura delle scarpe), nella stoffa, nella fibra o nel cartone, generalm. costituito da un solo pezzo (da due nel caso di cuoi spessi) di sottile lamiera metallica, con un bordino e una parte cilindrica cava che, introdotta nel foro, viene allargata e spianata con una macchina detta occhiellatrice. 3. In ferramenta, anello metallico che si prolunga con un’asta filettata per l’avvitamento nel legno o in altro materiale. 4. In alcune scritture calligrafiche, la parte superiore delle lettere b, f, h, k, l, e l’inferiore di g, y, in cui il tratto si chiude con un cerchietto. 5. In matematica, il cappio di una curva che si avvolge intorno a un punto. 6. In tipografia, indicazione (detta anche occhietto) del titolo di un libro, senza quella dell’autore né dell’editore, stampata su una pagina bianca che precede il frontespizio; anche l’indicazione analoga posta a principio di tomo o di capitolo, spec. nelle edizioni di lusso. Per estens., la pagina stessa. Più genericam., qualsiasi scritta di non più di una riga, e che non occupi l’intera giustezza della pagina; analogam., nei giornali, la frase che precede il titolo, di giustezza e corpo inferiore a questo.