• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

o1

Vocabolario on line
  • Condividi

o1


o1 ‹ó› (letter., ormai raro, od, solo davanti a vocale) cong. [lat. aut] (radd. sint.). – Pur essendo comunem. designata come congiunzione «disgiuntiva», ha tre usi notevolmente diversi, potendo disgiungere termini che si escludono a vicenda, con valore cioè esclusivo (corrispondente al lat. aut), come nella frase scherzi o fai sul serio?; oppure proporre un’alternativa tra due o più termini (corrispondente al lat. vel), talora con valore inclusivo, come nella frase di solito, la sera leggo o guardo la televisione (dove non è escluso il caso in cui si faccia l’una e l’altra cosa); o, infine, introdurre un secondo termine che è spiegazione o precisazione del primo, con valore quindi esplicativo (con valore di «ossia», «e cioè», «o per meglio dire» e sim.), come nella frase l’elettricità animale o bioelettricità. Con il primo valore, dove si hanno per lo più due soli termini contrapposti, può essere preposta al secondo soltanto, oppure, con più forza, a tutti e due: per amore o per forza; buono o cattivo che sia; acconsenta o no l’interessato; o sì o no; o sùbito o mai; o questo o quello, ecc. Con il secondo valore, può essere preposta a tutti i termini (che spesso sono più di due), o a tutti escluso il primo, o all’ultimo solo: gli metterò nome o Franco o Mario o Paolo (opp. Franco o Mario o Paolo, opp. Franco, Mario o Paolo); promettimi che verrai o almeno scriverai. Con il terzo valore, la congiunzione non è mai preposta al termine iniziale. ◆ Varianti rafforzate (talune con lieve spostamento di significato) sono: o pure, v. oppure; o sia, v. ossia; o vero, v. ovvero; più raro o vero sia, v. ovverosia. Le grafie unite, che sono senz’altro le più usate, mostrano nel secondo componente il raddoppiamento sintattico voluto da o.

  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali