nume
s. m. [dal lat. numen, der. di *nuĕre «fare cenno» (v. annuire)], letter. – 1. La presenza e la volontà onnipotente della divinità (secondo l’originario sign. lat.): Vergine santa [Minerva], che mirabil pruove Mostri del tuo gran n. in cielo e ’n terra (Poliziano), della tua grande potenza; O bella Musa ..., non sento Spirar l’ambrosia, indizio del tuo Nume (Foscolo), della tua presenza divina. 2. a. In senso concr., il dio stesso, cioè uno degli dèi della mitologia classica e per estens. qualunque essere divino: i n. dell’Olimpo; i n. tutelari, che hanno la tutela di un luogo, di una città, ecc.; frequente come invocazione o esclamazione generica: o numi!, o santi n.!; o numi, o numi: Pugnan per altra terra itali acciari (Leopardi); talora con tono scherz.: santi n.! chi l’avrebbe detto? b. In senso fig., per lo più in usi poetici o enfatici, persona cui si deve profonda venerazione: i n. (o i n. tutelari) della patria, gli artefici della sua esistenza e della sua potenza; e già s’ascrive Al concilio dei n. (Parini), nel numero dei nobili.