novanta
agg. num. card. [lat. pop. *nonanta (class. nonaginta), rifatto secondo novem «nove»], invar. – Numero formato da nove volte dieci, e il segno che lo rappresenta (in cifre arabe 90, in numeri romani XC): n. pagine; n. scalini; i n. numeri, quelli del gioco del lotto o della tombola; i n. minuti, la durata regolare di una partita di calcio; la paura fa n., corrisponde cioè, nel libro dei sogni, al numero 90 (ma la frase è soprattutto usata, come prov. scherz., per riferirsi ai comportamenti a cui può indurre la paura). In composizione: novantuno, novantadue, ecc.; novantamila; centonovanta, ecc. Con valore indeterminato: te l’avrò detto n. volte, un gran numero di volte. Come s. m., il n., il numero 90 o l’anno ’90 di un determinato secolo; il n. per cento, anche indeterminatamente per indicare alta percentuale: ha il n. per cento di probabilità (e con più forza: il novantanove per cento); al plur., i n., i 90 anni d’età: essere vicino ai n ., aver superato i novanta. Pezzo da novanta, capo mafia, mafioso che occupa una posizione potente e temuta nell’organizzazione, e, per estens., persona di grande influenza (l’espressione, che ha anche la variante pezzo di novanta, corrispondente al sicil. pezzu ’i nuvanta, è prob. derivata dai «cannoni da 90/53» – cioè con calibro di 90 mm e bocca da fuoco lunga 53 volte il calibro – in uso per il tiro anticarro durante la seconda guerra mondiale).