novale
agg. e s. m. o f. [dal lat. novalis (der. di novus «nuovo») agg. e s. f. e novale s. neutro, con gli stessi sign. dell’ital.]. – Termine già usato dai Romani e rimasto nell’uso letter. ital. per indicare un terreno incolto adattato per la prima volta a coltura, oppure (come sinon. di maggese) lavorato dopo un periodo di riposo: campo n.; terre n.; più frequente come sost.: sono pochi i n. che hanno il riposo di un anno (Galanti). Con uso di agg., decime n., in diritto canonico, quelle percepite sulle terre nuovamente coltivate, cui era obbligato chi pagava la decima.