notizia
notìzia s. f. [dal lat. notitia, der. di notus «conosciuto»]. – 1. a. letter. Conoscenza, come acquisizione o possesso di una cognizione, relativamente a cose, fatti o persone (con questa accezione, sempre al sing.): avere, non avere notizia di qualche cosa, esserne o no a conoscenza; per tua, per vostra n., perché tu lo sappia, perché voi lo sappiate; con valore limitativo, a mia, a sua, a nostra n., per quanto ne sappia io, o lui, per quanto ci consti; e in espressioni ormai rare: venire, pervenire in o a o alla n. di qualcuno, giungere a sua conoscenza; ant., con soggetto di persona, essere in notizia, venire in o a notizia, essere o venir conosciuto; nel linguaggio giur., notizia di reato, traduz. ital. dell’espressione lat. notitia criminis (v. la voce prec.). Nell’uso ant., anche conoscenza con qualcuno, cioè familiarità, dimestichezza: mai mentre in Alessandria dimorò ... con alcuno notizia prese, da Dario in fuori (Boccaccio). b. Conoscenza (come sapere acquisito), relativa a fatti vicini o lontani nel tempo, in quanto se ne conservi traccia, o ne sia trasmessa o recepita la memoria: un’antica civiltà, di cui si hanno abbondanti n., o, al contrario, di cui si hanno scarse n., di cui non resta che qualche vaga n. (o qualche n. frammentaria), di cui s’è persa ogni n.; raccogliere, pubblicare notizie su una scoperta geografica, sulle vicende di una dinastia; n. desunte dagli antichi monumenti, dalle tradizioni popolari. Anche al sing., con valore collettivo: pubblicare una n. su ..., come risultato di studî e ricerche personali. c. non com. Nozione, come mezzo per giungere alla conoscenza di settori determinati del sapere o anche di attività pratiche: impartire, o possedere, alcune n. elementari di grammatica, di chimica, di disegno, di enologia; e come sinon. di nozione in senso più generico: là onde vegna lo ’ntelletto De le prime n., omo non sape (Dante). Nell’uso ant., anche il possesso di tali nozioni: al nostro cortegian conviensi ... della pittura aver notizia (B. Castiglione); sprovveduto delle necessarie n. di lingua, istoria, eccetera (Cesari). 2. a. Nel linguaggio com., informazione su sé o su altri, data direttamente da chi informa, o riferita o ricevuta per il tramite di altre persone; con questa accezione, per lo più al plur.: dare, mandare proprie n., e dare notizie di sé, degli amici, del proprio lavoro, ecc.; ricevere notizie dai genitori, dai figli lontani; fammi avere presto tue n.; non ci lasciate senza vostre n.; è molto tempo che non ho più sue n., o che non dà più sue n., o n. di sé; da quando è partito non si sono avute più sue n. (dirette, non ha cioè scritto), o non si è avuta più notizia di lui (indirettamente). Più genericam.: dare, comunicare, ricevere una n.; è confermata la n. del nostro prossimo trasferimento di sede; soprattutto con aggettivi che ne determinano la natura e l’effetto su chi la riceve: una bella, una brutta n., una n. lieta, triste; ricevere una n. inattesa; un telegramma gli portò la dolorosa n.; iron., bella n. mi dai! b. Con riferimento a fatti di pubblico interesse, per lo più recenti, informazione comunicata dalla stampa o da altri mezzi di diffusione (avvisi pubblici, radio, televisione), o resa altrimenti nota: pubblicare, trasmettere una n.; ultime n. (anche come titolo di sezioni o rubriche giornalistiche, radiofoniche, televisive); notizie dall’interno, dall’estero; una n. di agenzia, diffusa da un’agenzia di stampa; n. recenti, n. ormai vecchie; n. vere, false; buone n. o n. tristi, funeste; n. ufficiali, ufficiose; una n. sensazionale; leggere le n. di prima pagina, le n. di cronaca; ascoltare le n. del mattino; divulgare, lasciar trapelare una n. segreta; pubblicazione, diffusione di n. false, esagerate, tendenziose, anche come figure di reato. Al sing., con sign. generico: correva la n. che ...; dare notizia di qualche cosa, informare; in partic., fare notizia, di fatto che, pubblicato o reso altrimenti noto, desta (o si prevede che desterà) grande interesse e curiosità nell’opinione pubblica. c. Informazione relativa a fatti d’interesse più limitato o determinato, pubblicata in opere a stampa, e spec. in periodici, in riviste scientifiche, in bollettini di centri culturali o di associazioni varie; anche e spec. come titolo: Notizie ai soci; Notizie sull’attività del Centro; Notizie sul congresso; Notizie sugli scavi; Notizie statistiche sulle importazioni ed esportazioni; ecc. d. Sinon. non com. di nota, apposta dall’autore o, più spesso, dal curatore di un testo all’inizio o alla fine dell’opera per dare informazioni di vario genere al lettore: N. storica, filologica, critica. ◆ Dim., poco com., notiziétta; tra dim. e spreg. notiziòla; pegg. notiziàccia, cattiva notizia.