notificare
v. tr. [dal lat. tardo notificare, comp. di notus «noto» e -ficare] (io notìfico, tu notìfichi, ecc.). – 1. Portare a conoscenza della popolazione o delle istituzioni o delle persone interessate, da parte di un’autorità, una situazione di fatto, una dichiarazione di volontà, un atto amministrativo, mediante pubblico avviso o mediante comunicazione diretta: il sindaco notifica ..., si notifica che ... (in manifesti murali); n. la denuncia di un trattato (nel diritto internazionale); n. un provvedimento; n. un decreto di nomina, di trasferimento (di un impiegato dello stato); n. un’opera d’arte, includerla tra le opere d’interesse storico o artistico tutelate da particolare legislazione protettiva che le assoggetta a speciali vincoli. Anche, comunicazione da parte di organi o istituti non amministrativi o burocratici: la banca mi ha notificato la concessione del credito. In senso più strettamente giuridico, rendere noto a una delle parti del processo il contenuto di un atto processuale, o anche una manifestazione di volontà d’indole stragiudiziale, attraverso un ufficiale giudiziario: n. una citazione, una diffida; n. la disdetta di un contratto di locazione. 2. Più genericam., comunicare in via ufficiale e in modo formale un fatto all’autorità interessata: n. il proprio cambiamento di residenza. Anticam., con senso più ampio, far conoscere, manifestare, dichiarare: quelle parole che tu n’hai detto in notificando la tua condizione (Dante); quando Democrito disse questa sentenza, volle n. agli uomini che la verità era occulta (G. Gozzi); anche, denunciare formalmente: alcuni ... riputavano che fosse debito loro di n. alli giudici secolari le persone degli eretici e le loro operazioni cattive (Sarpi). ◆ Part. pres. notificante, anche come agg. o sost., che o chi fa una notificazione: banca notificante, la banca che riceve ordine dalla banca accreditante di aprire un credito documentario sulla propria piazza a favore di un terzo. ◆ Part. pass. notificato, anche come agg.: monumento, edificio storico notificato, fatto oggetto di notificazione (v.) da parte della competente autorità ministeriale; nel linguaggio burocr., come s. m. (f. -a), persona a cui è stata fatta una notificazione.