nomade /'nɔmade/ [dal lat. nomas -ădis, gr. nomás -ádos, propr. "che pascola, che va errando per mutare pascoli", dal tema di némō "pascolare"]. - ■ agg. 1. (etnol.) [che pratica il nomadismo: tribù, pastori n.] ≈ ‖ migrante. ↔ sedentario, stanziale. 2. (estens.) a. [relativo a quella specifica popolazione nomade, originaria dell'India mai poi giunta anche in Europa, che vive spesso di elemosine, di attività lavorative saltuarie, ecc., in appositi campi attrezzati alla periferia dei grandi insediamenti urbani: comunità, insediamento n.] ≈ rom, zingaro. ‖ zingaresco. b. [che si sposta continuamente da un luogo all'altro, che è contraddistinto da continui cambiamenti di sede e sim.: un giovane n.; fare vita n.] ≈ (lett.) errabondo, errante, girovago, migrante, ramingo, randagio, vagabondo. ↔ sedentario, stanziale. ■ s. m. e f. 1. (etnol.) [chi appartiene a una popolazione nomade]. 2. (estens.) a. [chi appartiene ai nomadi provenienti dall'India e spesso insediati nelle grandi città] ≈ rom, zingaro. b. [chi non ha fissa dimora] ≈ giramondo, girovago, (scherz.) globetrotter, vagabondo, zingaro. ↔ sedentario. ◉ Il termine nomade è spesso usato, impropriamente, in luogo di zingaro, che viene sentito come offensivo.