niello
nïèllo s. m. [lat. nigĕllus, agg., dim. di niger «nero»]. – Lavoro di oreficeria consistente nel riempire i solchi di una incisione a bulino su lamina d’argento o d’oro con un composto nero (detto anch’esso niello) di rame rosso, argento fino, piombo, zolfo croceo e un po’ di borace; adoperato dagli antichi come elemento decorativo nei lavori di ageminatura, e mai a sé stante, ebbe nel ’400 una particolare diffusione in Italia, dove fu applicato, con notevoli risultati artistici, oltre che agli oggetti di culto, anche a quelli profani (spade, cofanetti, vezzi, ecc. decorati con scene mitologiche, allegorie d’amore, ritratti, arabeschi, ecc.): lavorare a o di niello; intagliare di niello; fare, eseguire il niello. Per estens., la tecnica stessa del niellare: l’arte del n.; un maestro di o del niello. In senso concr., oggetto artistico ottenuto con la tecnica del niellare, lavorato a niello: un n. finissimo; un n. in oro, in argento; un antico n., un n. del Rinascimento.