nicchiare1
nicchiare1 v. intr. [lat. *nīdĭcŭlare «stare nel nido, fare l’uovo», der. di nidus «nido»] (io nìcchio, ecc.; aus. avere). – 1. a. ant. In senso prossimo all’etimologia, gemere sommessamente, detto di donna colta dalle prime doglie del parto: una povera donna forestiera nicchiava e non poteva partorire (G. Gozzi). b. non com. Per estens., dolersi, lamentarsi in genere, per lo più emettendo gemiti sommessi e prolungati: stava a sentire, nicchiando a bassa voce per quel dolore alla schiena (Capuana); anche con si in funzione intens.: Quivi sentimmo gente che si nicchia (Dante). 2. fig. Mostrarsi incerto, esitante, indugiare (anche intenzionalmente e in malafede) a prendere una decisione o ad aderire alle proposte di qualcuno: dopo aver nicchiato a lungo, finì per accettare; continua a n. e non risponde. 3. Nel linguaggio dei cacciatori, abbaiare in modo rauco e affannoso, riferito a cani da seguito: è tipico dei segugi cui per la fatica dell’inseguimento della selvaggina si affievolisce la voce.