neuronavigazione
s. f. Tecnica utilizzata negli interventi neurochirurgici per la mappatura delle zone cerebrali interessate. ◆ Mentre a Milano venivano presentate le più recenti acquisizioni nel campo della cosiddetta «neuronavigazione cerebrale», a Brescia veniva operato il cervello di un paziente mantenuto completamente sveglio. (Cesare Peccarisi, Corriere della sera, 24 novembre 2002, p. 51, Cronaca di Milano) • La tecnica utilizzata per la prima volta ieri al Cto è una specie di ritorno al passato, quando l’anestesia totale non esisteva. Un approccio moderno reso possibile anche grazie al miglioramento della diagnostica per immagini e della neuronavigazione che aiuta il chirurgo a localizzare la lesione tumorale da rimuovere. In questo tipo di operazione vengono utilizzati farmaci che non ostacolano il monitoraggio funzionale, e in caso di problemi il paziente può essere rapidamente addormentato per procedere con l’intervento classico, in anestesia totale. (Stampa, 17 febbraio 2006, p. 46, Cronaca di Torino) • Crea un campo magnetico intorno alla testa del paziente e permette agli specialisti di «leggere» nello spazio (senza telecamere a infrarossi e marker cutanei), i movimenti e la posizione degli strumenti chirurgici. È la nuovissima alta tecnologia del Santobono, il neuronavigatore elettromagnetico che, acquisito da dieci giorni, è ritenuto fondamentale per il trattamento di gravi patologie cerebrali, come tumori e malformazioni. Grazie all’apparecchiatura, la tecnica operatoria che si affida alla neuronavigazione, potranno essere curati anche bambini con meno di due anni. (Giuseppe Del Bello, Repubblica, 24 gennaio 2008, Napoli, p. X).
Composto dal confisso neuro- aggiunto al s. f. navigazione.
Già attestato nel Corriere della sera del 27 giugno 2000, p. 50, Medicina.