neuromarketing
s. m. inv. Lo studio dei meccanismi cerebrali che determinano le scelte relative al consumo di beni. ◆ Sei tu che compri o nel tuo cervello è nascosto un io onnipotente che spinge allo shopping compulsivo? Molti vogliono credere alla seconda opzione. È utile per depotenziare le fitte della coscienza. Ma questa possibilità è anche molto altro: è il terreno di caccia degli studiosi di neuromarketing. (Gabriele Beccaria, Stampa, 29 novembre 2003, p. 14, Cronache Italiane) • Alla luce del comportamento animale, dunque, gli effetti negativi della propaganda appaiono facilmente prevedibili. Ma c’è dell’altro: risultati del genere potrebbero essere proficuamente incrociati con quelli di un’altra branca della comunicazione. Stiamo parlando del cosiddetto «neuromarketing», che si occupa di identificare le attività del cervello di una persona in procinto di valutare una confezione o una pubblicità. (Valerio Magrelli, Corriere della sera, 13 febbraio 2006, p. 1, Prima pagina) • E ci spiega perché quando si entra in un supermercato c’è sempre prima la frutta e la verdura: per comunicare freschezza. […] Il retail design si occupa di tutto questo, disegnando appunto il dentro e il fuori della nostra dimensione consumistica. Il neuromarketing che scannerizza il cervello emozionato davanti a uno yogurt, gli dà una mano. Niente di improvvisato. (Alessandra Retico, Repubblica, 11 maggio 2007, p. 41, Economia).
Dall’ingl. neuromarketing.