neopaganesimo
neopaganéṡimo s. m. [comp. di neo- e paganesimo]. – Termine usato polemicamente dopo la prima guerra mondiale per designare tendenze caratteristiche della società contemporanea (soprattutto evidenti in regimi totalitarî come quello nazista), accusate di riprendere, con l’abbandono dei principî etico-religiosi cristiani, aspetti peculiari del mondo pagano: per es., l’esaltazione eccessiva dei valori naturali (nelle relazioni sessuali, nel matrimonio, nella famiglia, nei rapporti economici, nell’arte, ecc.), la concezione della società politica intesa quale supremo organo di eticità, e quindi la glorificazione della «cultura fisica» e delle virtù militari, il culto dell’«eroe», la concezione della politica come avulsa dalla morale, ecc.