silovik (Silovik; usato più spesso al pl., siloviki) s. m. In Russia, rappresentante di autorità statali responsabili dell'applicazione della legge o di agenzie di intelligence, forze armate e altre strutture a cui lo Stato conferisce e delega il diritto di usare la forza | Anche, per metonimia, l’autorità, l’agenzia, la struttura stessa. ◆ Il timore dei liberisti o dei veri liberali, come Grigori Yavlinski, capo del partito Yabloko, è che si blocchi o freni il processo di modernizzazione e di liberalizzazione dell'economia per non correre rischi politici e di potere, e per questo starebbero prendendo sempre più forza i «siloviki», i burocrati dell'ex KGB da cui proviene il Presidente. Timori che, a questo punto, non riguardano più solo l'economia di mercato ma anche le prospettive della democrazia (insidiate pure da un crescente controllo dell'informazione). Al centro di tutto questo c'è ovviamente Vladimir Putin, l'«enigma Putin». (Aldo Rizzo, Stampa, 1° dicembre 2003, p. 33, Cultura e spettacolo) • Il carisma di Putin ha raddrizzato il pericolante edificio dello Stato. I suoi metodi spesso spicciativi, da buon silovik addestrato negli "apparati della forza" in nome e per conto dei quali ha conquistato e redistribuito quel poco di potere che restava dopo gli otto anni di El'cin, non hanno spento le lotte di fazione. Le hanno ricacciate sotto il tappeto. (Lucio Caracciolo, Repubblica, 9 dicembre 2006, p. 25 Commenti) • Secondo una consolidata tradizione egli promosse ai vertici del potere statale uomini fidati che si caratterizzavano soprattutto per la loro appartenenza all’istituzione nella quale egli stesso aveva a lungo lavorato e che aveva diretto, il Servizio federale di sicurezza. Più in generale, si affermarono ai vertici del potere i rappresentanti dei cosiddetti apparati della forza (siloviki), vale a dire gli apparati garanti della sicurezza interna ed esterna del Paese, che più avevano preservato la loro struttura e la continuità con l’epoca sovietica sotto il segno del patriottismo e dello spirito di corpo (Ministero degli Interni, Ministero della Difesa, Servizio federale di sicurezza). (Silvio Pons, La questione politica della Russia contemporanea, in AA.VV., XXI secolo, 2009, Treccani.it) • Undici anni dopo, undici anni comunque costellati di attentati – il teatro Dubrovka, Beslan, le kamikaze e le bombe sui treni – il mostro è tornato nel cuore di Mosca. Ed è un terrore che sembra voler colpire soprattutto Putin, il suo sistema di potere, i suoi siloviki, gli agenti dei servizi disseminati nella struttura portante del paese. La linea colpita è la «Stella rossa», che attraversa il centro politico della città, un simbolo. (MA.M., Unità, 30 marzo 2010, p. 33) • L’ambiguità maggiore quando di parla di sanzioni riguarda la loro efficacia nel far finire al più presto la guerra. Perché la verticale del potere putiniano si basa sugli apparati, ovvero Servizi segreti ed esercito, i cosiddetti Siloviki, gli «uomini della forza». (Marco Imarisio, Corriere della sera.it, 5 settembre 2022, Esteri).
Voce russa, a sua volta derivata dal s. sila (‘forza’).
Già attestata nel quotidiano «La repubblica» in un articolo del 12 giugno 2002, p. 17, di Sandro Viola (Politica estera).