privatocrazia s. f. Sistema istituzionale, politico, economico che amministra il pubblico tramite il privato. ◆ [tit.] Siamo finiti nella privatocrazia [catenaccio] Chiara Cordelli (università di Chicago): troppe privatizzazioni delegittimano lo Stato. (ItaliaOggi, 27 aprile 2022, p. 8, Economia) • La privatocrazia è entrata nel settore sanitario, in quello dell’istruzione ed ha conquistato anche lo Stato sociale (welfare state). Lo Stato – fa notare Chiara Condelli – dovrebbe gestire direttamente la res publica, senza assumere un ruolo imprenditoriale. E’, però, fondamentale prevedere modelli di organizzazione statuale ulteriori e altri rispetto a quelli dello Stato moderno socialdemocratico, rivelatisi talvolta opprimenti. La società civile, con le sue molteplici associazioni, non può essere asservita totalmente allo Stato, finendo con il divenire una sua colonia; dal canto suo, il settore pubblico deve rimanere tale. (Matteo Pio Impagnatiello, Avantilive.it, 24 novembre 2022, Arte & Cultura) • Nel libro la parola “privatizzazione” indica genericamente il trasferimento di responsabilità pubbliche ai privati: non solo la vendita di asset pubblici, ma anche l’esternalizzazione di funzioni. E che si intende per privatocrazia? Si tratta, spiega Cordelli, di un sistema che amministra il pubblico tramite il privato. La tesi centrale è che un sistema di questo tipo non può governare in modo legittimo. La privatocrazia, infatti, “compromette le ragioni stesse per le quali uno Stato democratico è chiamato a esistere, minandone la legittimità dall’interno” (pag.11). In primo luogo, essa rende sempre più difficile per i cittadini esercitare il controllo direttivo sui processi amministrativi. Si crea un circolo vizioso: “più un governo esternalizza, meno capacità conserva di raccogliere informazioni adeguate sulle prestazioni dei propri agenti privati e dunque anche meno capacità di scegliere delegati competenti” (pag.23). (Alessandro Bonetti, Kriticaeconomica.com, 21 febbraio 2023, Lettura kritica) • [tit.] Chiamiamola privatocrazia sanitaria, una cancrena [sommario] Avevamo il secondo sistema sanitario più bello del mondo, per l’Oms, fino al 2000. Oggi almeno il 60% dei fondi pubblici finisce in mano ai privati; più del 50% delle strutture che si occupano di malattie croniche sono private. I tagli della prossima legge di bilancio assecondano questa metastasi. [testo] In un magnifico saggio pubblicato nel 2020 con il titolo Privatocrazia. Perché privatizzare è un rischio per lo Stato Moderno, Chiara Cordelli spiega come i processi di privatizzazione non comportino affatto una riduzione della spesa pubblica complessiva né delle dimensioni dello Stato, laddove subentra invece una ripartizione del potere politico all’interno di un sistema amministrativo il cui la gestione della funzione pubblica viene delegata, sic et simpliciter, ai privati. In altre parole, i privati vengono chiamati ad operare come amministratori pubblici e i fondi pubblici finiscono nelle mani dei privati, che operano come agenti dello Stato, sicché lo Stato si trasforma nella sua propria essenza, ed in ultima analisi si privatizza. Con esiti disumanizzanti nel caso della salute, come già avviene nel sud del mondo (Nicoletta Dentico, Sbilanciamoci.info, 3 settembre 2023, Apertura politica).
Composto dal s. m. privato con l’aggiunta del confisso -crazia.
La parola compare nel titolo del saggio dell’economista Chiara Cordelli Privatocrazia. Perché privatizzare è un rischio per lo Stato Moderno (Mondadori, 2022), traduz. dell’ediz. ingl. The Privatized State (Princeton University Press, 2020).