pistola fantasma s. f. Pistola, priva del numero seriale che contraddistingue ogni arma e perciò non tracciabile, che si può assemblare con facilità, entrando in possesso dei componenti prodotti con stampanti 3D. ♦ Proprio su questa questione all’avvento della tecnologia delle stampanti 3D tre anni fa si era sollevato un polverone quando un progettista americano ventenne, Cody Wilson, pubblicò online il progetto per la creazione di un’arma 3d in plastica, chiamata “The liberator” (Il liberatore), perfettamente funzionante. E letale. Allora l’arma era in plastica e sollevò l’interesse di molte associazioni giovanili, che criticavano Cody, colpevole di aizzare i ragazzi all’uso delle armi. Nonostante le critiche Cody ha continuato a lavorare sul progetto della sua arma 3d, riuscendo ad adattarla alle nuove tecnologie del making, che utilizzano materiali più resistenti come il metallo. È nata così la “Ghost gun” (la pistola fantasma), una fresa che permette di ricreare il corpo di una pistola modello Ar 21 a cui si possono poi collegare le rimanenti parti (canna, caricatore e cane) per trasformarla in un’arma funzionante. Tutto questo ad un costo basso, visto che la Defense Distributed – l’associazione di Cody Wilson – vende il progetto online per 1200 dollari (poco più di 950) e tutti i rimanenti pezzi possono essere facilmente reperiti online nei portali dedicati alle armi, ma si possono trovare anche schemi per riprodurre questi componenti con le attuali stampanti 3d, anche se al momento sono riproducibili in plastica. La Ghost gun è preordinabile sul sito del progetto, con arrivo previsto per le vacanze estive del 2015. (Natale Cassano, Barbadillo.it, 2 ottobre 2014, Scintille&digitali) • Lo stop è arrivato all'ultimo minuto: in Usa un giudice ha bloccato all'ultim'ora, poco prima che divenisse legale, la distribuzione online delle istruzioni in 3D per fabbricare armi da fuoco. Da oggi, primo agosto, doveva essere legale negli Stati Uniti scaricare da Internet i progetti e i codici per stamparsi una "pistola fantasma" con una stampante 3D. Ma in realtà i progetti erano già scaricabili dal 27 luglio. E, secondo la rivista Wired, erano già stati "scaricati migliaia di volte". Lo sconsiderato progetto, in un Paese periodicamente sconvolto da stragi di massa spesso compiute con armi acquistate legalmente, era frutto di un accordo del governo di Donald Trump con l'azienda che vuole commercializzare i piani. (Avvenire.it, 1° agosto 2018, Mondo) • Si chiama Luigi Nicholas Mangione, 26 anni, nato e cresciuto a Towson, in Maryland, legami a San Francisco e attualmente residente alle Hawaii, l’uomo fermato ieri nel primo pomeriggio in un McDonalds’ di Altoona in Pennsylvania. L’accusa è di detenzione abusiva di arma, i poliziotti hanno trovato infatti in possesso del giovane una “pistola fantasma”, quelle facilmente assemblabili con stampanti 3D a casa e che sfuggono alle procedure tradizionali di acquisto. Ma la detenzione illegale di una ghost gun potrebbe essere solo il cavallo di Troia per arrivare all’incriminazione più pesante: omicidio. (Alberto Simoni, Stampa.it, 10 dicembre 2024, Esteri).
La loc. ricalca l’ingl. ghost gun (dove gun, oltre che alla pistola, si può riferire a una qualunque arma da fuoco). Già attestato in un articolo di Fabrizio Caccia, comparso nel quotidiano «La Repubblica» del 22 giugno 1997, p. 21 (Cronaca).