incel (Incel) s. m. e f. Persona, generalmente di sesso maschile, che, pur desiderandolo, non riesce a instaurare relazioni affettive e sessuali e cova sentimenti di frustrazione e di rivalsa. ◆ Minassian, che su Facebook si dichiara un “incel” — abbreviazione di “involuntary celibate”, ovvero un celibe contro la sua volontà, un uomo che non riesce ad avere rapporti sessuali con le donne — inizia a frequentare proprio questi gruppi. Prima di uscire di casa per compiere la strage, il 25enne posta sul social network un messaggio eloquente: «La ribellione Incel è iniziata, onore al supremo gentiluomo Elliot Rodger!». Il riferimento è all’autore di un’altra strage, uno studente dell’Università della California che prima di uccidere sei donne scelte a caso, aveva messo online una sorta di manifesto in cui rivendicava l’odio contro il sesso femminile e l’adesione al suprematismo neonazista. (Siria Guerrieri, Repubblica.it, 14 maggio 2018, Esteri) • Nel 2014 Elliot Rodger uccide 6 persone e ne ferisce altre 14 prima di togliersi la vita a Isla Vista in California, USA. Prima di compiere il massacro, Rodger ha pubblicato un manifesto sul suo odio per le donne, per le coppie gay – in particolare quando erano di razze diverse. Lui era un ‘incel’ e ha fornito questa motivazione come motivazione principale. Due anni prima un altro uomo James Holmes ha fatto un’altra sparatoria a Aurora, Colorado. Holmes, con i capelli arancioni, ha ucciso 12 persone durante una proiezione di «Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno» e ne ha ferito molte altre. In molti hanno fatto un confronto fra lui e il personaggio del film precedente, Joker. Adesso questo anti-eroe è al centro di un altro film di successo, osannato alla mostra del cinema di Venezia. E dai critici anglosassoni è nata una certa preoccupazione che serva da ispirazione per gli incel violenti. (John Bleasdale, Manifesto.it, 7 settembre 2019, Alias) • Visione e comprensione del presente, la capacità di [Michael] Connelly di osservare la realtà è nota. In La morte è il mio mestiere l'assassino guida una Tesla; il web è popolato da hacker pronti a tutto e da incel (unione dei termini involuntary e celibate), «persone che praticano il celibato loro malgrado, tipi molto inquietanti». (Annachiara Sacchi, Corriere della sera, 27 settembre 2020, La Lettura, p. 31, Narrativa noir) • In questo recente viaggio scolastico ho trovato un clima di odio, sofferenza, impotenza e rabbia (ho scelto le parole non a caso per nominare le emozioni che ho percepito) che dai social si è fatto carne, come mai prima, diffuso a vari livelli di età, per culminare nelle ultime classi, tra gli ormai maggiorenni, con espressioni e comportamenti ispirati alle chat degli attivisti Incel e Mra (Men’s Rights Activism). (Monica Lanfranco, Micromega.net, 25 ottobre 2021, Blog) • Per 18 mesi i ricercatori del CCDH hanno utilizzato tecnologie di Intelligenza Artificiale per analizzare 1,2 milioni di post pubblicati. La retorica violenta sul forum è aumentata in modo significativo durante lo studio, con post che menzionano omicidi di massa incel in aumento del 59% tra il 2021 e il 2022. Dal rapporto è emerso che la netta maggioranza dei post in cui si parlava di stupro era di sostegno (9 post su 10), allo stesso modo "le discussioni sulla pedofilia hanno evidenziato che il 53% dei post era favorevole". (Alessio Nisi, Agi.it, 24 settembre 2022, Cronaca) • Uomini che odiano le donne, purtroppo, non è solo il titolo del primo romanzo della trilogia Millennium di Stieg Larsson, ma una realtà ben definita e codificata. Negli ultimi anni sta emergendo un fenomeno particolarmente preoccupante: risponde al nome di incel, che sta per “involuntary celibate”. Sono maschi eterosessuali che non riescono a instaurare rapporti con il genere femminile e si sentono discriminati, rifiutati. Per loro la colpa è solo dell’altro sesso. Dunque, la reazione è improntata alla rabbia nei confronti delle donne, alimentando una visione misogina e molto violenta. (Giovanni Berruti, Treccani.it, 26 novembre 2023, Atlante).
Voce ingl. che incrocia in(voluntary) (‘involontario’) e cel(ibate) (‘casto’).