estrattivista agg. In senso critico o polemico, che riguarda o che pratica lo sfruttamento delle risorse naturali di un Paese o di una località o alla massimizzazione del profitto attraverso l'appropriazione di risorse anche immateriali. ◆ Lo svuotamento del messaggio conciliare e la vera e propria guerra contro la Teologia della Liberazione ha ridotto notevolmente la sua forza di attrazione, anche se molti sacerdoti e vescovi si sono impegnati ugualmente sia a fianco dei «Sem Terra» sia nelle mobilitazioni contro «grandi opere» (dighe, deviazioni di fiumi, ecc. che hanno devastato l’ambiente amazzonico e di altre parti del continente), e sono entrati in sintonia con i settori indigeni e ambientalisti che contestano l’ambiguità della politica «estrattivista» di Dilma Rousef (Brasile), Rafael Correa (Ecuador) o Evo Morales (Bolivia). (Antonio Moscato, Corriere della sera, 21 ottobre 2013, p. 31, Cultura) • Metodi partecipati di osservazione del fenomeno dell’estrattivismo, che le Nazioni Unite considera una delle principali cause dei conflitti ambientali e climatici del nostro tempo, sono stati analizzati da differenti punti di vista: quello accademico da parte dei docenti universitari e quello esperienziale riportato dalle associazioni che sono in prima linea nella difesa dei diritti umani nel mondo. Sotto accusa il sistema di sviluppo estrattivista che, com’è emerso dai differenti casi esaminati, agisce secondo modalità standardizzate che raggiungono l’apice della violenza repressiva soprattutto laddove è fortemente compromessa la tenuta democratica. (Maria Cristina Fraddosio, Repubblica.it, 16 ottobre 2018, Mondo Solidale) • Il modello estrattivista che qui mostra il suo volto più feroce. I governi, di destra e di sinistra, ne sono complici: sono loro a generare il quadro legale e politico affinché possa operare. Per giustificarsi, cercano di imporre all’opinione pubblica la grande menzogna che il modello estrattivo sia l’unica strada per combattere le povertà. Falso! La povertà non nasce dalla penuria di risorse bensì dalla loro diseguale distribuzione. L’estrattivismo è l’altro volto dell’iniquità. (Lucia Capuzzi, Avvenire.it, 18 ottobre 2019, Sinodo) • [D] Il termine “risorse” continua a essere molto diffuso e viene utilizzato anche da numerosi ecologi. Dovremmo smettere di utilizzarlo? E se sì, con che cosa potremmo sostituirlo? [R] Ciò che conta di più è essere consapevoli delle implicazioni che veicola: la concezione che ogni cosa sulla Terra sia a nostra disposizione per essere estratta e utilizzata. Anche quando parliamo di “conservazione delle risorse” restiamo sostanzialmente all’interno di una logica estrattivista. (Amitav Gosh intervistato da Annalisa D'Orsi, Nuova Ecologia.it, 1° luglio 2023, Cultura) • Dipendenti come siamo in tutto dalla vita vegetale e avvinti con i non umani in relazioni tanto pervasive quanto inavvertite, sempre condizionati nel nostro rapporto con i luoghi sotto il segno del paradigma estrattivista – dalle ricadute a catena determinate attorno a competizioni come il commercio della noce moscata nel Seicento all’uso massiccio di quell’incolto fossile formato da idrocarburi e gas che nel suo distribuirsi naturale vien modellando la geopolitica contemporanea –, siamo pur sempre, tutt’ora, una società di raccolta. (Andrea Di Salvo, Manifesto.it, 5 gennaio 2025, Alias Domenica).
Derivato dall’agg. estrattiv(o) con l’aggiunta del suffisso -ista. Si tratta di un internazionalismo (sp. extractivista, ingl. extractivist, fr. extractiviste).
Già attestato nel quotidiano «La repubblica», in un articolo del 14 ottobre 2007, Torino, p. 14 (Clara Caroli).