dorayaki (Dorayaki) s. m. inv. Dolce tipico della tradizione culinaria giapponese, composto da due piccole frittelle tonde fritte e farcite con confetture o, talvolta, con creme (anche salate). ♦ Gran finale con i dorayaki, dolci farciti con marmellata di fagioli rossi. (Repubblica, 26 agosto 2012, Roma, p. 19) • Avete mai sentito parlare dei dorayaki? Sicuramente è un nome particolare che vi incuriosirà! Si tratta di un dolce tipico giapponese, composto da due soffici pancake ripieni in origine della tradizionale marmellata preparata con i fagioli azuki (fagioli rossi giapponesi). Marmellata che in Europa spesso viene sostituita da cioccolato o castagne. Strano, vero? Sono diventati famosi al di fuori del Giappone grazie al cartone animato Doraemon. (Paola Toia, Donnamoderna.com, 18 dicembre 2015, Food) • Chi ha più bisogno di amore? E di comprensione? C’è un romanzo [ Le ricette della signora Tokue, di Durian Sukegawa] che prova a rispondere a tutte queste domande. Lo fa con leggerezza e profondità, con quel modo lieve degli autori giapponesi di dare grandi lezioni partendo dalle piccole cose. In questo caso dai dorayaki, dolcetti a base di pandispagna e confettura di fagioli rossi. (Annachiara Sacchi, Corriere della sera, 27 marzo 2018, p. 45, Terza pagina) • Il tipico dolcetto giapponese, spesso evocato nell'immaginario degli anime e sdoganato dal manga Doraemon (non a caso, la faccina del gattone blu è impressa su tutti i pancake di Dorayaki), si presenta come un paninetto ripieno di marmellata di fagioli Azuki, racchiusa tra due pancake dolci. Non una novità assoluta, almeno per i frequentatori abituali di ristoranti giapponesi, che spesso propongono il dorayaki sulla carta dei dessert tradizionali. (Livia Montagnoli, Gamberorosso.it, 14 maggio 2019, Notizie) • Il peculiare aspetto fisico di Doraemon è ispirato alle statuette di cartapesta chiamate Okiagari-Koboshi e la sua rotondità è provocata dalla passione per i dolcetti tipici chiamati Dorayaki. (Leggo.it, 8 aprile 2022, Spettacoli).
La voce giapponese significa propriamente ‘gong’ (dora) ‘fritto’ (yaki). Zingarelli 2024 e Nuovo Devoto-Oli danno come prima attestazione della parola il 2005.