autosvezzamento s. m. Metodo di alimentazione basato non sulla somministrazione di preparazioni o prodotti specifici per i bambini, ma sull’accesso libero e graduale al lattante al cibo preparato per la famiglia, sotto il controllo e la supervisione degli adulti. ◆ “Autosvezzamento” o “alimentazione complementare a richiesta” sono termini che indicano un nuovo modo di introdurre i solidi nell'alimentazione dei bambini, guidandoli attraverso il lento e graduale passaggio da una dieta a base di solo latte materno o artificiale ai cibi solidi. Secondo questo tipo di svezzamento, quindi, dai sei mesi di vita l’alimento principale resta il latte ma il bambino condivide il pasto con i genitori e impara pian piano a conoscere i cibi “degli adulti” assaggiando gli alimenti che sono sulla tavola. (Susanna Esposito risponde a Repubblica.it, 31 maggio 2010, Salute) • In questo periodo si continuerà ad allattare al seno, ma nel menu saranno presenti formaggio, carne e, tra gli altri, verdure cotte. Negli ultimi anni si è diffuso l'autosvezzamento, con cui genitori e figli condividono gli alimenti a tavola a partire dai 6 mesi. Il bambino comincerà ad utilizzare il cucchiaio. (Ansa.it, 2 ottobre 2017, Salute&Benessere) • Commenta Gianni Bona, pediatra, docente all'Università del Piemonte Orientale di Novara: «Certo, misurare il peso dice qualcosa di molto importante per la salute futura, ma non è l'unico criterio per giudicare la validità di una dieta. Detto questo, molti anni fa le teorie erano più rigide. Anche se trovo interessante l'autosvezzamento perché ha il merito di rendere più indipendenti i piccoli e di avvicinarli al cibo in modo rilassato, non sarei del tutto tranquillo consigliandolo. Nel tempo noi abbiamo perso, almeno in parte, la regolazione del senso di sazietà». (Daniela Natali, Corriere della sera, 28 febbraio 2018, p. 22, Cronache) • I termini svezzamento e autosvezzamento, ampiamente entrati nel linguaggio comune, sono utilizzati dalla maggior parte delle persone per indicare due approcci differenti con cui si introducono cibi diversi dal latte nell’alimentazione del bambino in forma solida, semisolida o liquida. Nell’ultimo periodo, però, i pediatri stanno cercando di sostituire questi termini con alimentazione complementare e alimentazione complementare a richiesta. Perché? «Il termine "svezzamento” fa riferimento all'idea di "staccare il bambino da un vizio” – spiega Alberto Ferrando – ma prendere il latte al seno o al biberon non è certo un vizio. Per allontanarci da questa visione sarebbe meglio parlare di alimentazione complementare per indicare lo svezzamento e alimentazione complementare a richiesta per l’autosvezzamento. Quando si inizia lo svezzamento, infatti, i cibi diversi dal latte vengono introdotti gradualmente nella dieta del bambino, ma il latte materno o artificiale continuerà a fornire una parte significativa dei nutrienti di cui il bambino ha bisogno per crescere sano. Nel parlare comune restano molto utilizzati i termini svezzamento e autosvezzamento, ma è importante conoscerne il significato». (FondazioneVeronesi.it, 23 maggio 2024, Magazine / Pediatria).
Composto dal confisso auto-1 aggiunto al s. m. svezzamento.